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Imprenditoria femminile: finanziamenti agevolati sino al 2017 PDF Stampa E-mail
Scritto da Nicola Tartaglia   
mercoledì 22 giugno 2016

Prolungate le misure del protocollo Pari opportunità per l’imprenditoria femminile, ecco le misure finanziabili

 

È stato firmato qualche giorno fa il Protocollo d’intesa per lo sviluppo e la crescita dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego femminili. Hanno aderito alla firma Confprofessioni e il Dipartimento Pari Opportunità. Si tratta di un accordo che apre un nuovo canale di finanziamento per facilitare l’accesso al credito da parte delle libere professioniste.

 

Cos’è il protocollo per l’imprenditorialità e l’autoimpiego femminili

Il Protocollo punta a favorire l’accesso al credito alle donne imprenditrici attraverso alcune agevolazioni specifiche a loro dedicate.

Adottato per la prima volta nel 2014 da parte del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e dal MISE, dall’ABI, da Rete Impresa Italia, Confindustria e Alleanza delle Cooperative italiane esso è stato recentemente prorogato fino al 31 dicembre 2017.

 

Agevolazioni imprenditoria femminile: finanziamenti alle libere professioniste

Il piano di interventi prevede tre linee per la concessione di finanziamenti alle donne:

·         Investiamo nelle donne: finanziamenti per realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell’attività di impresa o della libera professione;

·         Donne in startup: finanziamenti finalizzati a favorire la costituzione di nuove imprese o l’avvio della libera professione;

·         Donne in ripresa: finanziamenti finalizzati a favorire la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà.

I prestiti vengono erogati in base al protocollo citato agli intermediari finanziari (banche e società di credito) a condizioni competitive rispetto alla normale offerta in relazione ad operazioni simili e con lo stesso grado di rischio. È ad essi dunque che le libere professioniste dovranno rivolgersi per ottenere i tassi vantaggiosi.

All’interno del medesimo protocollo si prevede anche la possibilità chiedere, per una sola volta, la sospensione del rimborso del finanziamento. Si tratta della cosiddetta “Sospensione Donna“, che permette appunto di alleviare la pressione relativa alla restituzione del finanziamento per un periodo massimo di 12 mesi, senza che siano necessarie garanzie aggiuntive.

La “Sospensione donna” può essere richiesta nei seguenti casi:

·         Maternità dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma;

·         Malattia invalidante di un genitore o di un parente o affini entro il terzo grado conviventi dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma;

·         grave malattia dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma, o del suo coniuge, o convivente, o dei figli, anche adottivi.

 

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Ultimo aggiornamento ( domenica 10 luglio 2016 )
 
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