Rimborso IVA sulla tassa rifiuti: ecco perchè e come fare |
Scritto da Nicola Tartaglia | |
martedì 21 giugno 2016 | |
Illegittima la tassa sui rifiuti: i primi cittadini potranno ottenere il rimborso sulla TIA
Per i cittadini di Rozzano (Milano) si potrebbero preparare rimborsi interessanti: l’IVA versata nella TIA, la Tariffa di Igiene Ambientale – è di fatto illegittima, dunque andrà rimborsata. Questo quanto ulteriormente ribadito dalla Cassazione in una sentenza di qualche mese fa. Ecco il dettaglio.
Illegittima la tassa sui rifiuti: il nuovo caso La Cassazione ha stabilito che è illegittima l’Iva sulla tassa sui rifiuti [1]. Essa andrà dunque restituita. Le ragioni dell’inapplicabilità dell’Imposta sul Valore aggiunto sulla Tariffa di Igiene Ambientale è che quest’ultima è da considerarsi un pagamento di natura tributaria. Proprio per questa ragione non è in alcun modo assoggettabile ad IVA. L’IVA difatti mira a “colpire” una qualche capacità contributiva che si manifesta quando si acquisiscono beni e servizi a fronte di un corrispettivo. Questo non è il caso della TIA che invece ha natura tributaria e non è nella sostanza un pagamento direttamente legato ad un servizio reso.
IVA indebita per la tassa sui rifiuti: i precedenti Ma si tratta solo dell’ultimo pronunciamento in ordine di tempo per una questione che è stata da tempo risolta in questo senso da altre sentenze della Cassazione e della Corte Costituzionale. L’applicazione dell’Iva sulla TIA è stata dichiarata illegittima difatti già nel 2009 [2] della Corte Costituzionale: in base a questa stessa sentenza, infatti, la TIA viene riconosciuta in tutto e per tutto come una tassa, il che la rende appunto non soggetta all’IVA. L’illegittimità dell”Iva sulla TIA è stata inoltre confermata in modo definitivo dalla Corte di Cassazione nel 2012 [3].
Come sapere se è stata pagata l’IVA sui rifiuti Prima di tutto bisogna controllare che nel proprio comune sia stata adottata negli ultimi 10 anni la TIA al posto della TARSU o TARI (quando l’imposta è definita TASI è difficile che si configuri la fattispecie di doppia imposizione, perchè la natura del pagamento è chiara). Nel caso fosse così è necessario accertarsi di avere tutte le ricevute di pagamento relative alla TIA, facendo attenzione che, nelle relative fatture, sia stata effettivamente addebitata l’IVA. Per richiedere il rimborso è sufficiente recarsi presso uno sportello di un’associazione consumatori, la fattispecie è nota da tempo e presso le maggiori associazioni sono disponibili moduli di richiesta di rimborso che aiuteranno il contribuente ad ottenere quanto indebitamente richiesto.
[1] Cass. Sent. n. 5078/2016 [2] Corte Cost. Sent. n. 238 del 24/07/2009 [3] Cass. Sent. n. 3756 dell’8/03/2012
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